Spero che queste vacanze per voi siano state belle e le abbiate passate insieme ai vostri cari o amici. Il post che vi propongo oggi è l'ultimo della rubrica '5 cose che...' del mese di Dicembre (e anche questo mese se ne va sigh sigh).
Il tema di oggi è: 5 letture che mi hanno commosso!
ECCOMI di JONATHAN SAFRAN FOER.
TRAMA: «Eccomi.» Così risponde Abramo quando Dio lo chiama per ordinargli di sacrificare Isacco. Ma com’è possibile per Abramo proteggere suo figlio e al tempo stesso adempiere alla richiesta di Dio? Come possiamo, nel mondo attuale, assolvere ai nostri doveri a volte contrastanti di padri, di mariti, di figli, di mogli, di madri, e restare anche fedeli a noi stessi? Ambientato a Washington nel corso di quattro, convulse settimane, Eccomi è la storia di una famiglia sull’orlo della crisi. Mentre Jacob, Julia e i loro tre figli devono fare i conti con la distanza tra la vita che desiderano e quella che si trovano a vivere, arrivano da Israele i cugini in visita, in teoria per partecipare al Bar Mitzvah del tredicenne Sam. I tradimenti coniugali veri o presunti, le frustrazioni professionali, le ribellioni e le domande esistenziali dei figli, i pensieri suicidi del nonno, la malattia del cane, anche i previsti festeggiamenti: tutto rimane in sospeso quando un forte terremoto colpisce il Medio Oriente, innescando una serie di reazioni a catena che mettono a repentaglio la sopravvivenza dello stato di Israele. Di fronte a questo scenario imprevisto, ognuno sarà costretto a confrontarsi con scelte a cui non era preparato, e a interrogarsi sul significato della parola casa.
Un libro evento, ritorna uno dei maggiori talenti della narrativa americana con una storia eccezionale. Un romanzo caratterizzato da molteplici registri narrativi, dal comico al tragico, dal familiare all’universale. Eccomi sa essere ironico e irriverente, commovente e profondo: un romanzo che affronta in una prospettiva universale i temi cari all’autore: i legami famigliari, le tragedie della storia, l’identità ebraica..e contemporaneamente apre squarci di grande intimità. Insomma un romanzo capolavoro che vale la pena di essere letto.TRAMA: "Tra me e il mondo" è una lettera che l'autore scrive al figlio Samori nel giorno del suo quindicesimo compleanno. Coates racconta: la storia della sua infanzia nella parte sbagliata di Baltimora, della paura delle strade e delle gang, della scuola, della violenza, della polizia. Vincere questa paura, la paura di perdere il proprio corpo, diventerà lo scopo della sua vita. Per la prima volta la ricostruzione della storia americana riparte da zero; e riparte proprio da Ground Zero - dove ben prima del crollo delle torri gemelle c'era la sede del mercato degli schiavi della città di New York - per arrivare alle continue uccisioni ingiustificate di neri da parte della polizia, una violenza che diventa in questo racconto la storia universale del razzismo. Questo è un libro da cui nessuno uscirà indenne.
Sappiamo bene quanto sia difficile parlare ai propri figli. I genitori ci educano, ci insegnano il modo giusto di comportarsi ma non sono capaci di esprimere le loro preoccupazioni nel modo giusto. Non sono sempre capaci di spiegare perché una cosa si fa e l'altra no, non vogliono sempre condividere i loro errori perché devono sembrare infallibili. Mettersi a nudo come fa lui, raccontare le proprie paure, le scelte sbagliate, le persone che ci hanno accompagnato e che hanno significato qualcosa per noi bella o brutta, non è sempre facile. Coates lo fa col cuore, si espone, vuole essere un esempio, un simbolo. Non è facile aprire gli occhi, non è facile ammettere i propri errori, tanto e di più in questo libro.