domenica 29 novembre 2015

RECENSIONE: L'AMORE È UNO SBAGLIO STRAORDINARIO di DANIELA VOLONTÈ

Ciao carissimi lettori!
Oggi vi voglio presentare un altro bel libro di una scrittrice che seguo particolarmente e di cui adoro ogni libro. Il libro di cui sto parlando è L'amore è uno sbaglio straordinario di Daniela Volonté.


E se all’improvviso un estraneo facesse irruzione nella tua vita? L’esistenza di Melissa, ricercatrice universitaria, scorre tranquilla fino a quando, un giorno, acquista un iPad a un’asta. Su quel tablet trova parecchi file del precedente proprietario e soprattutto tantissime foto: paesaggi marini, scorci urbani, particolari architettonici. Affascinata da quelle immagini, Melissa inizia una ricerca su internet che la porta fino al profilo Facebook di un certo Leon de Rouc. La ragazza non resiste alla tentazione e invia una richiesta di amicizia. Riccardo Ferraris, alias Leon de Rouc, vive a Torino ed è un programmatore con il pallino per la fotografia. È bello, ricco, ha una relazione stabile, ma la sua vita è perfetta solo all’apparenza. Quando per gioco accetta l’amicizia di Melissa, tra i due comincia una fitta corrispondenza online, che nasce come pura evasione, ma diventa ben presto ossigeno per entrambi, una droga dolcissima a cui nessuno dei due può rinunciare. E se a un tratto la realtà irrompesse in quella relazione virtuale?

venerdì 27 novembre 2015

RECENSIONE: SCUSA MA TI AMO TROPPO di LORETTA TARDUCCI e ELISA TRODELLA

Ciao a tutti!!
Il prossimo libro di cui voglio parlarvi oggi si chiama Scusa ma ti amo troppo di due nuove scrittrici che ancora non conoscevo, Loretta Tarducci e Elisa Trodella..mi son piaciute e spero di poter leggere presto qualche altro loro libro.

Dopo la fine di una lunga storia, Stella passa molto del suo tempo tra casa e il negozietto vintage che gestisce con la sua amica Bea. Una sera, nonostante le iniziali resistenze, Bea la convince a imbucarsi a una festa in un locale milanese. Una volta lì, come spesso accade, Bea si eclissa e Stella viene avvicinata da Giulio. Ne è quasi infastidita, mentre lui si rivela audace e la invita a bere.
Sfiancata dalla sua insistenza, Stella cede e fa per seguirlo al tavolo, ma ecco che un bello scivolone la fa finire a terra… Il goffo imprevisto scioglie l’imbarazzo iniziale e la serata procede per il meglio. Contro ogni previsione i due cominciano a frequentarsi e, nel giro di poco tempo, Stella lascia Milano e si trasferisce da lui a Roma. Giulio è presissimo e Stella sembra mettercela tutta per far funzionare la storia, ma uno scherzo del destino la mette di fronte a una scelta davvero imprevista... Riuscirà a leggere dentro se stessa e ad ascoltare la voce del proprio cuore?


mercoledì 18 novembre 2015

ANTEPRIMA: estratto del primo capitolo del libro One with you di Sylvia Day

Ciao bellissimi!
Oggi sono qui con una piccola sorpresa per voi e immagino abbiate capito di cosa si tratta, se avete letto il titolo (ovviamente ahah). Quindi, come si dice, bando alle ciancie e gustatevi questa piccola anteprima!  

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CAPITOLO 1

New York era la città che non dormiva mai, non si era mai addormentata. Il mio appartamento nell’Upper West Side era dotato del tipo d’isolamento acustico che ci si aspetta in una proprietà da multimilionari, ma i suoni della città vi filtravano ancora: il martellare ritmico dei pneumatici sulle
strade usurate, le proteste di freni, e l’incessante suono dei clacson dei taxi.
Appena uscii dalla caffetteria all’angolo nella sempre indaffarata Broadway, il trambusto della città mi travolse.
Come avevo potuto vivere senza i rumori di Manhattan?
Come avevo potuto vivere senza di lui?
Gideon Cross.
Presi il suo viso tra le mie mani, e lui strofinò il naso al mio tocco. Quella dimostrazione di vulnerabilità e affetto mi squarciava. Solo poche ore prima avevo pensato che lui
non avrebbe potuto mai cambiare, che avrei dovuto scendere troppo a compromessi per condividere la mia vita con lui. Adesso, mi trovavo di fronte al suo coraggio e dubitavo del mio. Forse avevo preteso da lui più di quanto avessi fatto con me stessa? Mi rimproveravo per averlo
spinto a cambiare mentre io ero rimasta ostinatamente la stessa.
Si alzò di fronte a me, era così alto e forte. In jeans, maglietta e con un cappello da baseball tirato sulla fronte, non era riconoscibile come il magnate che il mondo conosceva, ma continuava ancora a colpire in modo innato tutti quelli che gli camminavano accanto. Con la coda dell’occhio, notai come le persone vicine lo guardavano per poi avere una reazione a scoppio ritardato. Vestito casual o con i suoi abiti a tre pezzi, il potere del corpo muscoloso ma slanciato di Gideon era inconfondibile. Il modo in cui si presentava, l’autorità che esercitava con un controllo impeccabile, rendevano impossibile farlo svanire sullo sfondo. New York fagocitava tutto ciò che arrivava ma
Gideon teneva la città per un guinzaglio dorato. E lui era mio.
Persino col mio anello al dito, qualche volta stentavo a crederlo. Non sarebbe mai stato solo un uomo. Era ferocia vestita di eleganza, perfezione venata di difetti. Era il fulcro del mio mondo, un fulcro del mondo.
Eppure aveva appena dimostrato che si sarebbe sottomesso e piegato fino a spezzarsi per stare con me. E questo aveva rinnovato la mia determinazione nel dimostrare che ero degna del dolore che l’avevo costretto ad affrontare. Intorno a noi, le vetrine dei negozi di Broadway stavano riaprendo.
Il flusso del traffico sulla strada cominciava ad addensarsi, macchine nere e taxi gialli rimbalzavano all’impazzata sulla superficie irregolare. I residenti camminavano sui marciapiedi, portando i loro cani fuori o si dirigevano al Central Park per una corsa mattutina, rubando il tempo che potevano prima che la giornata lavorativa si imponesse con vendetta .La Mercedes accostò al marciapiede appena noi lo raggiungemmo, Raúl una grande figura in ombra al volante. Angus arrivò con la Bentley nel posto dietro. La mia corsa e quella di Gideon, erano dirette verso case separate.
Che genere di matrimonio era? Il fatto era che si trattava del nostro matrimonio, anche se nessuno di noi lo voleva in quel modo. Avevo dovuto mettere un freno quando Gideon aveva assunto il mio capo dall’agenzia pubblicitaria per la quale lavoravo.
Capivo il desiderio di mio marito di farmi far parte delle Cross Industries, ma cercare di forzare la mano, agendo alle mie spalle…? Non potevo permetterlo, non con un uomo come Gideon. Eravamo insieme, nel prendere le decisioni o eravamo troppo lontani per far funzionare il nostro rapporto di lavoro.
Tirai indietro la testa e guardai il suo splendido volto. C’era rimorso e sollievo. E amore. Così tanto amore. Era bello da mozzare il fiato. I suoi occhi erano blu come il Mar dei Caraibi, i suoi capelli una criniera nera folta e lucente che gli accarezzava il colletto. Una mano adorante aveva scolpito ogni linea e ogni angolo del suo viso a un livello di perfezione che ipnotizzava e rendeva incapaci di
pensare razionalmente. Ero stata ammaliata dalla sua immagine dal primo momento in cui l’avevo visto e le mie sinapsi saltavano in momenti a caso. Gideon mi aveva abbagliata.
Ma erano stati l’uomo, la sua energia e il suo potere inarrestabili, la sua intelligenza acuta e una spietatezza associata a un cuore che sapeva essere così tenero…
<< Grazie. >>
Le mie dita accarezzarono le sopracciglia scure, e formicolarono come succedeva sempre a contatto con la sua pelle.
<< Per avermi chiamata. Per avermi raccontato il tuo sogno. Per avermi incontrato qui >>
<< Ti avrei incontrata dovunque >>
Le sue parole erano una promessa fatta con devozione e fervore.
Tutti avevamo dei demoni. Quelli di Gideon erano imprigionati dalla sua volontà di ferro quando era sveglio ma quando dormiva, lo tormentavano con violenti e feroci incubi. Avevamo così tanto in comune, ma l’abuso avvenuto nella nostra infanzia era un trauma che avevamo condiviso
e che ci aveva unito e allontanato. Questo mi aveva fatto combattere più duramente. I nostri aguzzini ci avevano portato via già troppo.
<< Eva..Tu sei l’unica forza della terra che può tenermi lontano. >>
<< Ti ringrazio anche per quello. >>  mormorai, il cuore stretto.
<< Lo so che non è stato facile per te darmi spazio ma ne avevamo bisogno. E lo so che ti ho spinto oltre >>
<< Troppo. >>
La mia bocca si curvò alla punta di gelo nelle sue parole. Gideon non era un uomo a cui veniva negato ciò che voleva.
<< Lo so e me l’hai permesso perché mi ami. >>
<< E’ più che amore. >>
 Le sue mani mi circondarono i polsi, stringendoli in un modo che mi faceva arrendere.
Annuii, non avevo più paura di ammettere che avevamo bisogno l’uno dell’altra in un modo che alcuni consideravano insano. Era ciò che eravamo, ciò che avevamo. Ed era prezioso.
<< Andremo insieme dal dottor Petersen. >>
 Pronunciò le parole come se fosse un ordine inequivocabile ma il suo sguardo cercò il mio come se avesse fatto una domanda.
<< Sei così dispotico. >> lo canzonai, desiderosa che ci lasciassimo positivamente. Speranzosi.
Il nostro appuntamento settimanale per la terapia con il Dr. Lyle Petersen era tra poche ore e non poteva essere programmato più opportunamente.
Avevamo voltato pagina. Potevamo ricorrere a un piccolo aiuto per scoprire quali dovessero essere i nostri passi da quel momento. Le sue mani mi circondarono i polsi.
<< Lo ami. >>
Gli afferrai l’orlo della maglia e strinsi il morbido jersey.
<<  Amo te. >>
<< Eva >>
Le sue braccia mi strinsero, il suo respiro caldo vibrò sul mio collo. Manhattan ci circondava ma non poteva intromettersi. Quando eravamo insieme, non c’era nient’altro. Un suono gutturale di desiderio mi uscì dalle labbra, tutto dentro me lo desiderava ed era affamata di lui e tremava deliziandosi che si fosse spinto di nuovo contro me. Inalai il suo odore inspirando profondamente, le mie dita premevano nei suoi muscoli forti della schiena. Il trambusto dentro me mi dava alla testa. Ero dipendente da lui: cuore, anima e corpo-e stare da giorni senza una dose, mi aveva lasciato tremante e scombussolata, incapace di funzionare correttamente. Lui mi travolse, il suo corpo tanto più grande e possente del mio. Mi sentivo al sicuro tra le sue braccia, amata e protetta. Volevo che provasse la stessa sensazione di sicurezza quando stava con me. Niente poteva toccarmi o ferirmi quando lui mi teneva stretta. Avevo bisogno che sapesse che poteva abbassare la guardia, inspirare, poiché ero capace di proteggere entrambi.
Dovevo essere più forte. Più furba. Fare più paura. Avevamo nemici e Gideon se ne occupava da solo. Per lui era una cosa innata essere protettivo; era una delle sue caratteristiche che ammiravo profondamente. Ma dovevo cominciare a mostrare alla gente che potevo essere un avversario pericoloso tanto quanto mio marito.
Ma più di tutto, dovevo dimostrarlo a Gideon. Appoggiandomi a lui, assorbii il suo calore.
<< Ci vediamo alle 5, Asso. >>
<< Non un minuto più tardi. >> ordinò in modo burbero. Sorrisi mio malgrado, infatuata da ogni sua spigolosità.
<< Altrimenti cosa? >>
Tirandosi indietro, mi diede un’occhiata che mi fece arricciare le dita dei piedi.
<< O ti verrò a prendere. >>
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Piaciuto questo primo capitolo?? Io direi che mi ha convinto abbastanza per comprare anche il libro in uscita. Sylvia non ha mai deluso con i suoi libri e ogni storia merita di essere letta..questo libro credo proprio che non fa eccezione!