Avete visto con che bel post sono tornata? Non ne facevo da troppo tempo e mi mancava poter intervistare qualcuno..così mi sono rimessa in carreggiata e ho trovato subito una scrittrice molto disponibile e di cui sono contenta di parlarvi. Sto parlando di Laura Gay scrittrice, tra l’altro, del libro Mille notti di te e di me che ho giusto recensito pochi giorni fa blogdiunangelocaduto/recensione-mille-notti-di-te-e-di-me). Ma ora basta parlare e passiamo alle sue risposte...
1) Quando ti viene l’ispirazione, qual è la prima cosa che fai? Prendi anche ispirazione da altri libri?
L’ispirazione può arrivarmi da qualsiasi cosa. Il testo di una canzone, un frase letta o ascoltata da qualche parte, un’immagine… di solito è un po’ come una folgorazione. Una volta arrivata l’idea, di solito me la segno per non scordarla (succede molto più frequentemente di quanto si possa immaginare). Dopo di che comincio a costruirci sopra la mia storia, delineo i personaggi, la loro caratterizzazione, il tema che voglio affrontare o il messaggio che voglio dare con quel romanzo, e così via.
2) Qual era il tuo scrittore/tua scrittrice preferita durante l’infanzia? E ora?
Da bambina adoravo Mark Twain. Ho letto ‘Il principe e il povero’ svariate volte e ogni volta non riuscivo a staccarmi da quelle pagine, quindi tralasciavo tutto il resto per immergermi nella lettura. Scordavo di fare persino i compiti. Ora ci sono parecchie autrici che mi piacciono (di solito prediligo le scrittrici di sesso femminile, sebbene abbia letto anche autori uomini). Volete alcuni nomi? Diana Gabaldon, Cecilia Randall, Nora Roberts, giusto per farne alcuni. Ho amato tantissimo anche la saga de ‘Il cavaliere d’inverno’ di Paullina Simons, ma ammetto di non aver letto altro di questa autrice. Prima o poi rimedierò.
3) Ti rivedi in qualche personaggio dei tuoi libri?
Sì, nel personaggio di Eva di Mille notti di te e di me. È l’unico fra quelli che ho creato che mi somigli davvero. Eva non solo ha il mio stesso carattere, è una persona introversa, un po’ timida e molto insicura di sé, ma possiede anche il mio amore per la scrittura e per i romanzi storici. Diciamo che è un po’ il mio alter ego. L’unica cosa che ci differenzia è che, ahimè, io non ho mai incontrato Brian Armitage sul mio cammino.
4) Da dov’è nata la tua passione per la scrittura?
Dal mio amore per i libri prima di tutto, e poi dalla mia voglia di evadere, di vivere vite diverse dalla mia.Quando scrivo posso impersonare qualsiasi cosa: la dama di un castello medievale, la studentessa insicura che si innamora del suo insegnante, la donna scaltra e opportunista… e posso innamorarmi di uomini estremamente affascinanti che nella vita reale non si incontrano nemmeno per scherzo. Quale mestiere è migliore del mio?
5) Se si può sapere, c’è qualche nuovo libro in programma?
Ultimamente sono un vulcano di idee, quindi ho iniziato più di un romanzo contemporaneamente. Alcune sono riscritture di vecchie storie che avevo pubblicato ai miei esordi e che ora non sono più in commercio. Altre sono cose del tutto nuove. Comunque quello a cui mi sto dedicando al momento, e che dovrei terminare a breve, è un romanzo che mi è stato chiesto dalle lettrici e che vede come protagonista un personaggio secondario apparso in Tutto per te e Tutto di noi. Si tratta di un genere un po’ diverso da quelli affrontati finora perché, dato il personaggio non proprio positivo, mi sono ritrovata a scrivere un mafia romance, quindi qualcosa dalle tinte un po’ dark, anche se si tratta di un dark piuttosto soft. Non so come verrà preso dalle lettrici, ma sono fiduciosa.
6) Un consiglio che ti senti di dare ai giovani scrittori o a coloro che magari vorrebbero intraprendere questa carriera ma sono insicuri…
Studiare le tecniche di scrittura prima di tutto. Vedo un sacco di giovani autori buttarsi e pubblicare senza avere la più pallida idea di come si scriva un libro, non parlo solo della grammatica (la conoscenza della lingua italiana la do per scontata per chi vuole intraprendere questo mestiere). Come editor consiglio di imparare proprio la tecnica, i modi migliori per riuscire ad agganciare il lettore e far sì che ti segua pagina dopo pagina. Perché non basta avere una buona storia da raccontare, è fondamentale anche il modo in cui la si racconta. Se si hanno delle buone basi, a mio parere si superano anche le insicurezze.
Desidero ringraziare Silvia per avermi dato questo spazio e l’opportunità di parlare un po’ di me. Un abbraccio a lei e a tutti coloro che leggeranno questa intervista.
...E io ringrazio tantissimo Laura per avermi concesso del suo tempo per rispondere e per aver dato queste belle risposte. E voi la conoscete già? Avete letto uno dei suoi libri? Fatemi sapere!
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