giovedì 16 febbraio 2017

BLOGTOUR 'LE COSE CHE ANCORA NON SAI': ESTRATTI + INTERVISTA ALL'AUTRICE

Ciaoo angelss!!
Con il post di oggi ho deciso di parlarvi di un libro molto importante, perchè tratta di un aspetto della nostra vita che può sfortunatamente farsi avanti. Il libro di cui vi andrò a parlare è Le cose che ancora non sai di Maricla Pannocchia.


Ho deciso di parlarvi di questo libro perchè come anticipato poco fa, tratta dei temi molto forti e per i quali vale la pena parlare..ma vi starete chiedendo, quali?? Il libro è uno young adult che si focalizza sulle emozioni e sull'importanza dell'amicizia mostrando uno spaccato di vita vera, quello degli adolescenti con tumore. Seppur parla di questo, non è un libro difficile o noioso, ma per convincervi ancora un pò, vi lascio qualche estratto del libro..

Numero 1
Coleen:
Mi rendo conto che in questi giorni non ho mai davvero capito che cosa è successo, sono stata bravissima a evitare i pensieri e le domande, ma adesso è come se avessi una scritta sulla fronte, e la caduta dei capelli non farà altro che metterla in risalto. Ho la LEUCEMIA.
Mi guardo negli occhi umidi e vorrei gridare, vorrei chiamare Dio e dirgli che non ci si comporta così, da piccola sono andata in chiesa un sacco di volte e anche se non sono solita pregare...be’, credo che esista qualcuno più grande di tutti noi. E allora vorrei chiedergli: perché? Perché mi ha gettato addosso una malattia del genere? Tutti dicono che ormai di leucemia si guarisce, ma io rivoglio la mia vita ORA. Non voglio posporre i miei piani, veder precipitare i miei voti e l’impegno di tutto un anno scolastico perché non sarò in grado di studiare per bene per gli ultimi test, non voglio che la gente continui a comportarsi in maniera diversa con me...voglio continuare a flirtare con i ragazzi, ad andare alle feste, voglio navigare su Internet alla ricerca del corso universitario dei miei sogni e non voglio uno stupido cancro dentro di me! 
Numero 2
Allyson:
Aspetto che restiamo sole, poi mi siedo sul bordo del suo letto e la guardo negli occhi. Per un attimo, Coleen mette una barriera fra noi, poi lascia che veda quello che nasconde agli altri. Il dolore fisico e morale, la paura, come detesti che i suoi genitori stiano soffrendo... non ci diciamo niente, lascio che si getti fra le mie
braccia e scoppi a piangere. Vorrei piangere con lei, ma capisco che adesso ha bisogno di una roccia cui reggersi per non essere trascinata via dalle onde. Devo essere forte come lei si è dimostrata forte in tutti questi mesi, preoccupandosi sempre per noi. Deve essere terribile combattere la sua battaglia, stringere i denti e sorridere quando si vorrebbe piangere e urlare.
E voglio che stasera lo faccia, voglio che sia se stessa.

E se proprio proprio siete ancora dubbiosi (ma spero di no ahah), eccovi una breve intervista che ho potuto fare all'autrice del libro.

1) Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? Perchè? 
Io lo chiamo segno del destino. Un giorno stavo navigando su Internet e ho visto la foto di due ragazze adolescenti ed è come se si fosse accesa la famosa lampadina che s'illumina quando ti viene un'idea. Come ho detto, penso sia un segno del destino perchè vedendo quella semplice foto avrei potuto scrivere altre dieci storie diverse con due adolescenti come protagoniste invece sono stata colpita da quest'idea...non credo ci sia un perchè, a meno che - come mi piace credere - non sia stata una manovra per spingermi ad aprire la mia Associazione di volontariato. 

2) C'è un personaggio del libro nel quale ti rispecchi (in carattere o pensieri)? 
Fra tutti i personaggi credo di sentirmi più vicina ad Allyson. Caratterialmente siamo molto diverse ma lei è la "ragazza sana". Tante volte mi sono ritrovata ad ascoltare le storie di alcuni dei ragazzi che la mia Associazione supporta, e come Allie mi rendo conto che posso capire fino a un certo punto, semplicemente perchè non sono mai stata malata eppure, proprio come Allie, faccio del mio meglio usando l'empatia e semplicemente essendo lì, senza giudicare. Ho le sue stesse domande, i suoi dubbi. Molte domande senza risposta che ti chiedi ogni qual volta in cui vieni a sapere che un ragazzo non ce l'ha fatta. Allie cresce moltissismo dalla prima all'ultima pagina, e ciò rassomiglia un po' il percorso che ho fatto io: prima di scrivere la prima stesura del romanzo ero una persona completamente diversa. Allie viene "trasformata" da Coleen e dalle esperienze che vive con lei, e a me è successo e sta ancora succedendo lo stesso grazie ai ragazzi dell'Associazione.

3) Perchè la successiva decisione di aprire l'associazione l'Associazione di volontariato 'Adolescenti e cancro'? 
Durante la prima stesura del romanzo ho fatto delle ricerche sul tema, mi sembrava il minimo data la natura seria e delicata dell'argomento. E così ho scoperto di varie Associazioni britanniche che, in modo diverso, supportano esclusivamente gli adolescenti e i giovani adulti con tumore. In Italia la situazione era un po' diversa, con soltanto due reparti per adolescenti. Era il 2014 e per fortuna in quest'arco di tempo le cose in Italia sono già migliorate, con diversi ospedali che hanno aperto o stanno aprendo delle "teen rooms" ovvero aree dedicate agli adolescenti...eppure, come in ogni ambito, c'è ancora tanto da fare. Allora non conoscevo nessun ragazzo che avesse o avesse avuto il cancro, pertanto ho ascoltato tanti video su youtube di ragazzi stranieri e alla fine mi sono detta: "Okay, non sono un medico o un'infermiera, che cosa posso fare per aiutare i ragazzi italiani?" e, dopo aver avuto delle dritte da una ragazza britannica che ho contattato via Internet, ho pensato di lanciare 'Adolescenti e cancro', che allora era un progetto. Lo scopo era quello di raggruppare i ragazzi, anche tramite Internet, per annullare o comunque diminuire il senso d'isolamento e permettere a chiunque, anche ai ragazzi che abitano in aree in cui non ci sono reparti o progetti appositamente per gli adolescenti, di conoscere altri ragazzi in situazioni simili, che li possono comprendere appieno. Dopo sei mesi, Adolescenti e cancro è diventato un'Associazione di volontariato. Non credo che sia stata una decisione veramente ponderata, non mi sono messa a tavolino a discuterne, ho semplicemente provato quest'impulso di fare qualcosa e l'ho fatto. Solo con il tempo ho cominciato a capire quello che avevo messo in piedi e il dono che mi era stato fatto.

4) Pensi di scrivere un seguito o comunque altri libri? Sempre incentrati in questa tematica? 
"Le cose che ancora non sai" non avrà un seguito semplicemente perchè penso di aver detto tutto quello che c'è da dire, la storia si è conclusa così. Penso che, fra qualche anno, potrei scrivere un altro romanzo sulla stessa tematica; mi piacerebbe ad esempio scriverne uno in cui la protagonista sopravvive alla malattia (magari la storia potrebbe partire proprio dopo la fine delle terapie) per far capire che una volta finite le cure nella maggior parte dei casi non finiscono anche le difficoltà e tanti ragazzi sopravvissuti al cancro convivono con effetti collaterali a breve o lungo termine, devono riprendere in mano la propria vita e hanno il terrore di una recidiva. Al momento scrivo per me stessa, ma non escludo di pubblicare altro in futuro, anche riguardo ad altre tematiche: credo che gli adolescenti saranno sempre il mio target principale. I ragazzi in quella fascia d'età hanno un grande potenziale e scrivere per loro è una sfida molto stimolante; allo stesso tempo, penso che attraverso i romanzi possiamo aiutarli nel complicato processo di scoperta di sè.

5) Parlaci un pò della tua associazione.. 
Come ho accennato prima, lo scopo primario della mia Associazione è permettere ai ragazzi di conoscere altri giovani in situazioni simili che possono capirli appieno. Io partecipo a quasi tutte le iniziative dell'Associazione e ho visto con i miei occhi quanto sia importante per i ragazzi passare del tempo (lontani dall'ambiente ospedaliero) con altri giovani che hanno o hanno avuto una malattia oncologica. Fra loro non c'è bisogno di spiegazioni, non si sentono diversi, basta un'occhiata perchè si capiscano...li ho sentiti raccontarsi le loro storie, parlare di argomenti privati e difficili, li ho visti ridere insieme, fare lavoro di squadra durante le varie attività...Organizziamo gite in barca, mini-break e la vacanza estiva e altre attività ricreative durante le quali i ragazzi possono anche vivere nuove esperienze, (ri)trovare la sicurezza in se stessi e mettersi in gioco. Partecipiamo anche a eventi di sensibilizzazione e iniziative internazionali. Il nostro motto, inventato dai ragazzi stessi, è MAI PIÙ SOLI. Quando guardo questi ragazzi non vedo la loro malattia o altre problematiche, vedo dei ragazzi, delle singole persone ognuna con la propria personalità, le proprie preferenze, i propri talenti e i propri difetti, come tutti. Ed è su questo che si basa l'Associazione, aiutare i ragazzi a sentirsi giovani e vivi a dispetto della malattia. L'iscrizione è gratuita così come tutte le attività. Supportiamo ragazzi/e fra i 13 e i 30 anni, da tutta Italia, che hanno o hanno avuto il cancro, non importa lo stadio della malattia o il tipo di reparto in cui sono o sono stati curati. E abbiamo sempre bisogno di persone che ci diano una mano per sostenere i progetti a favore dei ragazzi. Anche un piccolo supporto fa la differenza! Per iscriversi all'Associazione, per dare una mano o per maggiori informazioni scrivi all'indirizzo e-mail: adolescentiecancro@yahoo.it.
              www.facebook.com/adolescentiecancro

Il libro uscirà il 20 febbraio al prezzo di 14,90 € per Astro Edizioni (seconda versione del romanzo che aveva autopubblicato nel 2014, "Fino all'ultimo respiro"). Comunque sarà prima presentato a 'Firenze Libro Aperto' il 18 febbraio.

Un abbraccione forte forte,

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