venerdì 2 dicembre 2016

SPECIALE INTERVISTA alla scrittrice Alessandra Angelini!

Buonaseeera angeli cari!
Nel post di oggi vi propongo un'interessante intervista che ho avuto l'opportunità da fare giusto in questi giorni. Tra il lavoro e tanti altri impegni, ammetto che per entrambe non è stato facile, ma alla fine eccoci qui!
Sto parlando della scrittrice del libro Non dirgli che ti manca, Alessandra Angelini.
Ma ora direi che possiamo pure passare alle sue risposte..









Alessandra: Ciao Sil, grazie per ospitarmi sul tuo blog. È ancora tutto nuovo per me, è difficile credere che sia tutto vero.

1) Durante la tua adolescenza quale scrittore/scrittrice preferivi? E ora? 

Sono cresciuta con i classici francesi e russi, Dumas, Hugo, Tolstoj, Chechov, libri che se non raggiungevano le ottocento pagine almeno, avevi perso chissà dove il secondo volume. Libri che mi hanno insegnato la pazienza, che i personaggi di un libro, come quelli della vita, non sono mai o bianchi o neri e che le loro storie, come le nostre, sono tutte interconnesse. Libri che mi hanno fatto appassionare alla lettura. Tra loro il mio favorito è sempre stato Dumas. Ho scoperto la letteratura moderna solo più tardi, ad oggi credo che il mio scrittore preferito sia Haruki Murakami. Bravissimo, un eterno incompreso, purtroppo per lui.

2) Quando ti viene l'ispirazione qual'è la prima cosa che fai? Hai preso ispirazione anche da altri libri? 
Quando ho qualche idea, che si tratti di una scena o una frase, cerco di appuntarla subito perché ho una pessima memoria e mi è capitato, più spesso di quanto vorrei ammettere, di dimenticare frasi che rincorrevo da non so quanto. Per questo non manco mai di tenere un taccuino in borsa, anche se sempre più spesso la cassaforte delle mie idee sta diventando l'applicazione note del mio cellulare. Non ti dico che spaventi mi sono presa vedendolo cadere! Poi sono recidiva e continuo. Nel campo del romance chi non vorrebbe aver scritto "Il cavaliere d'inverno" o "La straniera"? Questo però non vuol dire doverli emulare. Credo che i libri che ci sono piaciuti, quelli che ci hanno colpito, in qualche modo ci forniscano un esempio al quale aspirare. Poi sta a noi immaginare delle storie avvincenti e ben strutturate da proporre ai lettori.

3) Ci sono canzoni o momenti particolari della tua vita che ti hanno ispirata nel tuo lavoro di scrittrice? 
Ci sono stati momenti in cui la scrittura mi ha aiutato a mettere ordine ai miei pensieri e alla mia vita, è una valvola di sfogo di cui non potrei fare a meno. Chi più, chi meno, credo che i miei personaggi, così come le ambientazioni, attingano dalle mie esperienze. Poi di natura sono una persona molto curiosa, quindi giro per la città guardandomi intorno, tenendo le orecchie ben aperte. Non puoi immaginare quanti spunti possono arrivare in questo modo. La musica è una costante nella mia vita, cerco di trasportare questa passione anche in quello che scrivo così mi piace ritrovare che anche i momenti importanti nella vita dei protagonisti siano legati a una canzone. Quando un libro riesce a stimolare il lettore su più livelli, credo che sia sulla buona strada per aver fatto un lavoro soddisfacente.

4) Dov'è nata la tua passione per la scrittura? 
La mia passione per la scrittura è nata dalla lettura. Da piccola leggevo in continuazione, ogni momento era buono per passare del tempo con un buon libro. Crescendo le storie che leggevo non mi bastavano più, così ho iniziato a scrivere dei racconti. Tutto quello che mi passava per la testa. Ogni sera mi mettevo davanti al computer e mettevo nero su bianco quello che avevo solo immaginato. Quello che era iniziato quasi per gioco, è diventata una bellissima abitudine di cui non potrei più fare a meno.

5) Ti rivedi in qualche personaggio del tuo libro? 
Mi rivedo in tutti e in nessuno. Di Isabella condivido le incertezze, di Denis la testardaggine, di Nico la lealtà, in ognuno c’è un po’ di me e nessuno mi riflette totalmente e credo sia giusto così. I personaggi devono avere un loro sviluppo, indipendentemente da me.

6) Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere questa strada ma è insicuro? 
Gli direi di dare il meglio di sé, di non tirarsi indietro e osare, di cercare di non avere rimpianti. Gli direi di scrivere la sua storia così come se l’è immaginata e non importa se non diventerà famoso; ogni messaggio di chi avrà letto il suo lavoro, gli riempirà il cuore e gli darà la forza per fare meglio. 

7) Se si può dire..c'è già un prossimo libro in preparazione? 
Certo che si può dire! La casa editrice ha già ricevuto il manoscritto di #BA2 e spero di poter dare presto qualche bella news. Nel frattempo sto scrivendo un nuovo libro, si tratta di una storia molto impegnativa, con davvero tanto potenziale, a cui mi auguro di riuscire a rendere onore.

E anche quest'intervista purtroppo si è conclusa. Devo dire che anche lei, come altre scrittrici che ho avuto l'onore di intervistare, mi hanno insegnato qualcosa in più sulla bellezza della lettura e anche della scrittura. 
Detto ciò vi lascio con questa frase molto carina che ho trovato:


Un bacione,

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